Scatti rubati o foto in posa?
08 Aprile 2020 LA FOTOGRAFIA SECONDO DIEGO by Diego Taroni
Ovvio che parliamo di un argomento sulla bocca di tutti gli sposi e di chi con loro si interfaccia, perché la diatriba “scatto rubato oppure foto in posa” esiste da sempre.
Ma entriamo in profondità cercando di capire il grande errore, il grande equivoco, figlio di luoghi comuni che caratterizzano la fotografia di matrimonio.
Facciamo un passo indietro.
Le sessioni che il fotografo teneva con gli sposi negli anni ‘80 e ‘90 erano caratterizzate da una sorta di rapimento, il “ratto degli sposi”, i quali potevano raggiungere i loro invitati solo dopo un paio d’ore di estenuante posa sotto il sole cocente.
Ovvio che non per tutti i fotografi funzionava in questo modo, per fortuna degli sposi, nella maggioranza dei casi però i tempi e i modi erano questi e, purtroppo, questa terrificante abitudine è continuata per una sempre più ristretta cerchia di fotografi, comunque troppo ampia per non aver creato panico nelle generazioni successive di sposi.
Come sempre, in questi casi, si è poi andati nella direzione opposta, sbagliando comunque.
Infatti oggi gli sposi cercano il servizio denominato “scatti rubati” oppure “reportage di matrimonio”.
Sì, perché purtroppo ancora troppi fotografi preferiscono rapire gli sposi per un paio d’ore impedendo loro di festeggiare con amici e parenti, creando panico nelle coppie invitate, che guardandosi in faccia diranno:
“amore, noi non faremo questa fine vero?!”.
Torniamo alla nuova strategia di vendita, figlia di fotografi all’antica, di rapimenti senza riscatto, che tende a tranquillizzare i futuri sposi circa il rischio di essere sottratti alla festa invece di illustrare, attraverso una formativa chiacchierata, i benefici di uno shooting con gli sposi magari realizzato all’ora giusta per avere la luce giusta, di una durata massima di 10 minuti. Sì, perché 10 minuti sono sufficienti ad un bravo fotografo per creare quelle immagini che saranno uno sfondo per il desktop, una stampa su tela, un ingrandimento, o semplicemente il cuore del loro album di matrimonio.
Non crederemo certo di fare un ingrandimento con lo scatto rubato mentre si assaggia un pezzo di grana o mentre si dà una pacca all’amico... giusto? Quelle immagini le terrai sul telefono e le guarderai ridendo con gli amici, ma non saranno l’opera di un fotografo, saranno semplicemente uno scatto rubato. Punto.
Scatti rubati e foto in posa: il servizio perfetto.
Ovviamente quei 10 minuti di shooting con gli sposi sono cugini della posa tanto temuta, almeno a livello concettuale, ma la coppia che considera importante la propria immagine non si lascerà intimorire. La sposa che quel giorno vuole sentirsi una regina, una modella, con un marito fiero della sua bellezza, la coppia in cui entrambi sono desiderosi di essere ritratti (con tutto ciò che questa parola può significare) non esiterà ad ingaggiare un fotografo che, oltre a scattare fotografie spontanee durante tutta la giornata, ad un certo punto, individuata la giusta luce ed il giusto luogo, si produrrà in un breve shooting con risultati mozzafiato, realizzando immagini che aspettano solo di essere firmate dall’autore.
Un bravo fotografo deve soddisfare la vanità dei propri sposi, quindi consapevoli che la loro immagine ha un valore. Il risultato sarà fantastico, meglio ancora se durante lo shooting il fotografo mostra alla coppia ciò che sta realizzando, già bello in fase di scatto, perché il vero fotografo è bravo a scattare non solo a fare post-produzione. In questo modo gli sposi si vedono già proiettati in una dimensione che mai avrebbero pensato che potesse appartenere loro, vedendosi su una copertina patinata. Spesso la conseguenza di questo entusiasmo generale è uno shooting che prosegue qualche minuto oltre il previsto, con soddisfazione di tutti (genitori compresi). Immaginate un fotografo che mostra al papà della sposa una foto appena realizzata degna della copertina di una rivista… e immaginate di essere voi, quel papà!
Concludendo, il servizio perfetto è costituito da entrambi gli stili di fotografia, che si intrecciano magicamente grazie alla tecnica e il talento del fotografo ingaggiato.
Sì, lo so… stiamo parlando di un vero fotografo, non di chi esegue post-produzione di moda su foto tecnicamente sbagliate, perché il risultato, ahimè, sarà di avere in futuro foto sbagliate con una post-produzione démodé...